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Relazione al conto consuntivo 2012

Onorevoli Colleghi! - Il conto consuntivo che viene sottoposto all'Assemblea espone i risultati della gestione relativa all'esercizio 2012, svoltasi interamente nella precedente legislatura. Per altro, diversamente dalla prassi consolidata, il progetto di conto consuntivo relativo a tale esercizio non è stato approvato dagli organi di direzione politica uscenti. Si tratta per altro di un adempimento doveroso, previsto dal Regolamento di amministrazione e contabilità, presupposto indispensabile per dare corso all'approvazione del bilancio di previsione per il 2013 e dell'allegato bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015 in modo da incorporarvi i risultati della gestione trascorsa. Il Collegio ripercorre pertanto in questa sede i dati finanziari risultanti dai prospetti contabili, che danno conto delle tradizionali grandezze caratteristiche del conto consuntivo della Camera dei deputati.

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Prima di entrare nel dettaglio dei dati finanziari, il Collegio ritiene opportuno sottolineare come il conto consuntivo per il 2012 rechi per l'ultima volta la riclassificazione della spesa della Camera dei deputati attorno alle quattro missioni primarie dell'Istituzione, costituite dall'attività parlamentare in senso stretto, dall'attività di relazione internazionale e di rappresentanza, dall'erogazione di servizi direttamente fruibili dalla cittadinanza e dall'attività di manutenzione e riqualificazione del patrimonio.
Dall'esercizio 2013, infatti, la riclassificazione della spesa secondo l'analisi funzionale procederà secondo i criteri assai più analitici approvati dall'Ufficio di Presidenza nella riunione del 27 settembre 2012, in attuazione del Regolamento di amministrazione e contabilità, intesi a favorire un confronto maggiormente articolato e significativo tra il momento previsionale e quello consuntivo della spesa, riaggregata sulla base delle diverse missioni istituzionali della Camera.
Per quanto attiene alla disaggregazione della spesa per missioni operata per il 2012 secondo la metodologia tradizionale, si fa riferimento alle consuete quattro missioni primarie, cui sono state imputate le spese ad esse direttamente riferibili, mentre le spese comuni, quali ad esempio le spese generali di amministrazione e quelle relative alle utenze, sono state ripartite convenzionalmente tra le attività di missione in proporzione all'incidenza delle spese alle medesime direttamente attribuibili.
L'incidenza finanziaria di ciascuna attività, al netto degli oneri fiscali e contributivi e delle prestazioni previdenziali, ha evidenziato come nel 2012 il 79 per cento delle risorse, individuate secondo tali criteri di computo, è stata assorbita dalle funzioni relative all'attività parlamentare in senso stretto, comprendenti anche gli oneri sostenuti per le strutture destinate ad ospitare gli organismi bicamerali.
Alle attività di relazione internazionale e di rappresentanza sono state destinate risorse pari al 3,4 per cento del totale come sopra determinato, dato in lieve e costante crescita rispetto agli anni precedenti, coerente del resto con il fatto che, nel 2012, si è registrata la partecipazione di rappresentanti della Camera a incontri e conferenze internazionali per complessivi 360 eventi.
Alle attività volte a fornire servizi direttamente fruibili al pubblico è stato destinato il 9,8 per cento delle risorse finanziarie, come sopra individuate. Nel dato rientrano - tra le altre - le spese derivanti dalle attività connesse allo sviluppo e alla gestione del sito Internet, del canale televisivo satellitare e della WebTv della Camera; le spese per la Biblioteca e per l'Archivio storico; le spese per le manifestazioni e gli eventi aperti al pubblico così come per le visite culturali effettuate dagli istituti scolastici, anche nel quadro di apposite iniziative formative curate dall'Istituzione.
Per la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare e mobiliare della Camera, sono state utilizzate somme pari al 7,8 per cento delle risorse, per attività di riqualificazione di locali, ambienti e impianti, anche in connessione con il processo di generale riassegnazione degli spazi destinati ai Gruppi parlamentari, ai singoli deputati e all'Amministrazione, in particolare a seguito della ricollocazione delle strutture ubicate fino al 2011 negli immobili dismessi nel corso dell'anno.

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L'illustrazione dei dati finanziari dell'esercizio 2012 (che per comodità espositiva vengono espressi in milioni di euro con arrotondamento al decimale), con riferimento alle entrate effettive, relative ai titoli I (Entrate derivanti da trasferimenti dello Stato) e II (Entrate integrative), registrano accertamenti per 1.033,3 a fronte di una previsione definitiva di 1.029,9 milioni di euro, con conseguenti maggiori entrate per 3,3 milioni di euro. Gli incassi, pari a 1.032,7 milioni di euro, hanno determinato residui attivi per 0,6 milioni di euro.
Più in particolare, la Categoria I (Entrate da bilancio dello Stato) registra, al capitolo 1 (Dotazione annuale), l'integrale incasso della dotazione medesima, prevista in 992,8 milioni di euro, e al capitolo 5 (Altre entrate) evidenzia l'incasso del contributo per il potenziamento e collegamento delle strutture di supporto del Parlamento, previsto dalla legge finanziaria per il 2007, e del contributo per il potenziamento delle attività di analisi e documentazione in materia di politica internazionale, di cui alla legge n. 12 del 2009, per complessivi 0,5 milioni di euro.
La Categoria II (Entrate patrimoniali) su una previsione di 1,8 milioni di euro registra entrate per interessi attivi per 0,4 milioni di euro.
La Categoria III (Alienazione di beni e prestazione di servizi), con una previsione di 1,3 milioni, registra accertamenti e riscossioni per 1,6 milioni di euro. Le maggiori entrate sono da ricondurre per 185 mila euro al capitolo 20 (Entrate da servizi resi dall'Amministrazione) e per 175 mila euro al capitolo 25 (Entrate varie), parzialmente compensate dai minori introiti per 42 mila euro registrati al capitolo 15 (Entrate da cessione di beni dell'Amministrazione).
Nella Categoria IV (Entrate da ritenute e contributi) gli accertamenti e gli incassi risultano pari a 31,2 milioni di euro su una previsione di 28,2 milioni di euro, evidenziando maggiori entrate per 3 milioni di euro, riconducibili al capitolo 35 (Entrate da ritenute e contributi per il trattamento pensionistico) per 3,6 milioni di euro, compensate dalle minori entrate registrate al capitolo 30 (Entrate da contributi ai fini dell'assegno vitalizio) per 0,6 milioni di euro.
Le risultanze della Categoria V (Entrate compensative) evidenziano, su una previsione di 5,2 milioni di euro, accertamenti per 6,5 milioni di euro, con un maggior gettito di 1,3 milioni di euro; mentre gli incassi, pari a 5,9 milioni di euro, generano residui attivi per 0,6 milioni di euro.
Nel complesso, i residui attivi riferiti agli anni finanziari precedenti risultano incassati per 2,1 milioni di euro su una consistenza iniziale di 3 milioni di euro: il loro ammontare alla chiusura dell'esercizio 2012 risulta dunque pari ad 0,9 milioni di euro.
Il comparto della spesa effettiva (Titoli I e II), a fronte di stanziamenti pari complessivamente a 1.087,6 milioni di euro, registra impegni per 1.045,3 milioni di euro, pari al 96,11 per cento della previsione, e conseguenti economie per 42,2 milioni di euro. I pagamenti, pari a 980,6 milioni di euro, rappresentano il 93,82 per cento delle somme impegnate, con conseguente formazione di residui passivi per 64,7 milioni di euro.
Le previsioni del titolo I (Spese correnti), complessivamente iscritte per 1.055,2 milioni di euro, sono state impegnate per 1.018,1 milioni di euro, che rappresentano il 96,48 per cento degli stanziamenti; i pagamenti, pari a 969,2 milioni di euro, costituiscono il 95,21 per cento delle somme impegnate; conseguentemente i residui passivi ammontano a 48,8 milioni di euro.
In particolare, nella Categoria I (Deputati), la previsione di 161,1 milioni di euro registra impegni per 153,4 milioni di euro e conseguenti economie per 7,6 milioni di euro; i pagamenti ammontanti a 145,7 milioni di euro hanno determinato residui passivi per 7,7 milioni di euro, riferibili per 7,5 milioni di euro alla quota da versare al bilancio dello Stato.
Gli stanziamenti della Categoria II (Deputati cessati dal mandato), previsti in 136,6 milioni di euro, registrano impegni per 130,6 milioni di euro e pagamenti per 130,4 milioni; conseguentemente, si sono registrate economie per 5,9 milioni di euro e residui passivi per 0,2 milioni di euro, corrispondenti alla quota da versare al bilancio dello Stato.
Nella Categoria III (Personale in servizio), gli impegni - pari a 281,6 milioni di euro su una previsione di 285 milioni di euro - hanno determinato economie per 3,4 milioni di euro; a loro volta, i pagamenti, pari a 276 milioni, danno luogo a 5,6 milioni di residui, comprensivi della quota da versare al bilancio dello Stato, pari a 2,6 milioni di euro.
Nella Categoria IV (Personale in quiescenza), si è resa necessaria un'integrazione di 2,5 milioni di euro; conseguentemente, la relativa previsione - attestatasi a 218,8 milioni di euro - è stata pressoché integralmente impegnata, mentre i pagamenti (209,9 milioni di euro) danno luogo a 8,8 milioni di euro di residui passivi, riferibili per 7,8 milioni di euro alla quota da versare al bilancio dello Stato.
Nella Categoria V (Acquisto di beni e servizi), sulla previsione definitiva di 163,2 milioni di euro, gli impegni assunti per 157,2 milioni di euro costituiscono il 96,34 per cento degli stanziamenti definitivi, con conseguenti economie per 5,9 milioni di euro; le somme impegnate risultano pagate per 132 milioni di euro, che rappresentano l'84,01 per cento degli impegni assunti e comportano la formazione di residui passivi per 25,2 milioni di euro, comprensivi della quota da versare allo Stato per 2,5 milioni di euro.
Nella Categoria VI (Trasferimenti) si registrano impegni per 35,8 milioni di euro su una previsione definitiva di 37,1 milioni di euro e conseguenti economie per 1,2 milioni di euro; i pagamenti, pari a 35,7 milioni di euro, danno luogo a residui passivi per 0,1 milioni di euro.
La Categoria VII (Spese non attribuibili), su una previsione definitiva di 53 milioni di euro, registra impegni per 40,3 milioni di euro e conseguenti economie per 12,7 milioni di euro, riconducibili per 9,2 milioni di euro al capitolo 225 (Fondo di riserva per le spese obbligatorie o impreviste di parte corrente). Tale capitolo, a fronte di una previsione iniziale di 9,4 milioni di euro, è stato utilizzato per circa 140 mila euro per corrispondere agli obblighi di appartenenza della Camera dei deputati all'Unione interparlamentare (capitolo 140). Nella categoria le somme pagate, pari a 39,2 milioni di euro, danno luogo alla formazione di residui passivi per 1,1 milioni di euro, comprensivi di 180 mila euro di quota da versare al bilancio dello Stato.
Le spese in conto capitale (Titolo II) registrano impegni per 27,2 milioni di euro, che costituiscono l'84,09 per cento degli stanziamenti (32,4 milioni di euro) e conseguenti economie per 5,1 milioni di euro; i pagamenti effettuati per 11,3 milioni di euro determinano residui passivi per 15,8 milioni di euro.
Più in particolare, nella Categoria VIII (Beni immobiliari), la previsione di 16,9 milioni di euro è stata impegnata per 15,2 milioni di euro, mentre i pagamenti, ammontanti a 6,9 milioni di euro, danno luogo alla formazione di residui passivi per 8,2 milioni di euro, comprensivi di 260 mila euro di quota da versare al bilancio dello Stato.
La Categoria IX (Beni durevoli) registra impegni per 10,5 milioni di euro su una previsione definitiva di 10,9 milioni di euro e conseguenti economie per circa 0,4 milioni di euro; i pagamenti effettuati per 3,2 milioni di euro danno luogo a 7,2 milioni di residui passivi, dei quali 0,3 milioni di euro sono riferibili alla quota da versare al bilancio dello Stato.
Nella categoria X (Patrimonio artistico, bibliotecario e archivistico storico), gli impegni hanno assorbito quasi integralmente la previsione di 1,5 milioni di euro, mentre i pagamenti, ammontanti a 1,1 milioni di euro, generano residui passivi per 0,3 milioni di euro dei quali 25 mila euro riferibili alla quota da versare al bilancio dello Stato.
La categoria XI (Somme non attribuibili), ricomprende, come noto, il solo Fondo di riserva per spese impreviste di parte capitale (capitolo 265). Lo stanziamento di 3 milioni di euro non è stato interessato da alcun prelievo.
La gestione dei residui passivi di formazione degli anni finanziari precedenti, a fronte di una consistenza iniziale, comprensiva delle partite di giro, pari a 102,1 milioni di euro, nel corso dell'esercizio ha registrato pagamenti per 44,4 milioni di euro, evidenziando una percentuale di smaltimento del 43,57 per cento. Alla chiusura dell'esercizio si è proceduto alla consueta verifica dei residui passivi, la cui cancellazione ha prodotto 15,2 milioni di euro di economie. Per effetto di tali operazioni, i residui passivi riferiti agli anni finanziari precedenti che si rinviano all'esercizio successivo ammontano a 42,3 milioni di euro.
I residui passivi formatisi sulla competenza dell'esercizio in chiusura risultano pari a 65,5 milioni di euro e ricomprendono 21,5 milioni di euro quale quota da versare al bilancio dello Stato. I residui passivi sono riconducibili per 48,8 milioni di euro al Titolo I (Spese correnti), per 15,8 milioni di euro al Titolo II (Spese in conto capitale) e per 0,8 milioni di euro al Titolo III (Partite di giro).

I deputati Questori
della XVII Legislatura